Un risultato da non sottovalutare è l’astensionismo che si è registrato in queste politiche.
Rispetto alle scorse politiche c’è stato un crollo di oltre il 10%. In queste elezioni ci sono stati due risultati storici: l’astensionismo e la schiacciante vittoria di un partito di destra estrema. In soli quattro anni è crollato di 10 punti l’elettorato. Un risultato che fa riflettere e mostra la rabbia e la disillusione dell’elettorato, un risultato storico che non si era mai visto in Italia.
Questo racconta un allontanamento e una disaffezione alla politica molto forte. Il sentimento di non sentirsi rappresentati da nessun partito appare sempre più forte. Questo è un dato che il futuro governo non potrà non tenere in conto e dovrà cercare di attrarre a sé anche quella fetta di elettorato fantasma così come dovrà farci i conti la sinistra che non è stata in grado di contrastare sufficientemente la vittoria scontata di Meloni e della destra.
Un terzo degli aventi diritto non ha votato
Più di un terzo degli italiani ha scelto di non votare. Il nuovo Parlamento e il nuovo governo nascono senza l’apporto di quasi la metà degli aventi diritto al voto. Record negativo in Campania. Complice dell’astensionismo anche quello involontario ovvero i cinque milioni di elettori, tra i quali studenti universitari, insegnanti, medici, privati del diritto di voto fuori sede.
Solo il 64% degli elettori ha votato. L’astensionismo record mostra che ci sarebbe potuto essere un altro risultato con quel 36% in più di voti. L’affluenza si profila al top in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana, ben sopra la media nazionale. A fronte di una affluenza media del 63,73%, infatti, l’Emilia Romagna il Veneto e la Lombardia viaggiano sopra il 70% mentre la Toscana supera il 69%. Le regioni in cui l’affluenza è stata più bassa sono Calabria, Campania e Sardegna.